Un’ eccellenza mondiale nell’ambito delle neuroscienze al Liceo Classico
Il professor Lamberto Maffei, medico e scienziato, tra i maggiori esperti internazionali di neurobiologia, già docente della Scuola Normale Superiore, direttore dell’Istituto di Neuroscienze del CNR e Presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, ha incontrato gli studenti del Liceo Classico Ludovica Ascari e Stefano Biondi. I due studenti sono gli autori delle recensioni al libro del professor Maffei, “Elogio della parola”, che sono risultate le migliori della Toscana nel concorso relativo al Premio Asimov per la divulgazione scientifica 2019, vinto dallo stesso professor Maffei.
Ludovica e Stefano, assieme a tutta la loro classe 5a del Liceo Classico, hanno partecipato al concorso indetto dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare in forma di alternanza scuola-lavoro. Gli studenti si sono suddivisi la lettura dei sette libri di divulgazione scientifica, pubblicati nei due anni precedenti, scelti da un comitato tecnico e hanno scritto le loro recensioni, valutate da una commissione di 200 persone, tra docenti di scuola superiore, giornalisti, scrittori, ricercatori e docenti universitari. Delle 14 recensioni premiate per la Toscana, due per ogni libro, 6 sono state scritte dai ragazzi della 5a, che ha avuto altre quattro menzioni speciali. Un grande successo.
La lezione del professor Maffei, alla quale hanno assistito gli studenti di entrambe le quinte classi del Liceo Classico, è stata seguita con estremo interesse dai ragazzi. Il neuroscienziato ha saputo incantarli con la descrizione minuziosa del cervello umano, delle sue potenzialità e dei suoi limiti. Ha arricchito la trattazione con racconti di esperimenti scientifici, dati, statistiche, aneddoti, massime e citazioni letterarie, esortando i ragazzi a trovare nella scuola le motivazioni per arrestare il fenomeno della dipendenza da cellulari e computer. Il professor Maffei, che ha studiato l’interazione del cervello con gli strumenti digitali, ha osservato che, in alcune situazioni, l’uso di questi apparecchi sta diventando allarmante, soprattutto nei giovani, il cui cervello è più ricettivo. Se non vengono usati con moderazione, si perde l’uso della parola nella sua complessità, limitando il linguaggio a frasi più sintetiche, si perde il pensiero critico e articolato, il contatto umano, fino a situazioni estreme in cui i ragazzi non escono più di casa per interagire esclusivamente attraverso gli strumenti digitali.
Durante la lezione è stato dato molto spazio agli interventi degli studenti, che si sono trattenuti anche oltre il suono della campanella, desiderosi di approfondire un tema affascinante e una problematica molto sentita.